Descrizione:

le varietà coltivate sono molto numerose; in particolare la cultivar a cui appartiene la nocciola del Piemonte prende il nome di “Tonda gentile delle Langhe”, la cui produzione è concentrata nelle colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato nelle Province di Cuneo, Asti e Alessandria.  Se coltivata nei territori previsti  e se conforme al disciplinare di produzione prestabilito, può ottenere il marchio IGP e chiamarsi “Nocciola del Piemonte”. Date le pregiate caratteristiche organolettiche è molto richiesta dall’industria dolciaria. È considerata la più pregiata nocciola italiana.

Origine:

la pianta è originaria dell’Asia Minore.

Il frutto:

achenio con pericarpo ligneo, indeiscente, avvolto parzialmente in un involucro di consistenza fogliacea (brattee), dal quale si stacca a maturità. La parte commestibile è il seme contenuto al suo interno, il quale è ricco di olio. In particolare la nocciola del Piemonte presenta un maggiore contenuto (70%) rispetto alle altre varietà italiane.

Maturazione:

31 agosto – 15 settembre.

Sapore:

le nocciole hanno un sapore delicato, dolce e persistente. La tostatura ne aumenta il sapore.

Curiosità:

nell’Antica Roma era diffusa l’usanza di regalare durante le cerimonie nuziali una pianta di nocciole per augurare felicità. Nello stesso periodo in Francia, invece, veniva donata agli sposi per augurare fecondità. Nella tradizione celtica il nocciolo era considerato un albero magico e sacro. Le nocciole rappresentavano infatti la saggezza e la conoscenza. I rabdomanti utilizzano di solito un rametto biforcuto di legno di nocciolo per individuare le sorgenti d’acqua.

Fa bene perché:

le nocciole presentano elevate qualità nutrizionali in quanto sono ricche di vitamine (E, B1, B6, B9 e B12), grassi insaturi (omega 3), fibre e sali minerali (ferro, rame, zinco, selenio, calcio e manganese). Come gran parte della frutta secca sono inoltre un alimento altamente energetico.